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Ne riportiamo alcune pagine in PDF.... |
Un valido e ancora attuale studio sulle recenti trasformazioni del quartiere di Ognina, nel cui cuore il santuario della Madonna assolve un compito particolare, è quello dell’Ing. Gaetano D’Emilio, in Tecnica e Ricostruzione, 2011 n. 2, Organo Ufficiale dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania, pp. 55-70.
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Segnaliamo anche per la pregevole grafica il libro dell’Arch. Giuseppe Anfuso, C’era una volta Ognina, dell’Editore Monforte, Catania 2009 (opera purtroppo esaurita).
ORIGINI DELL’ATTUALE CHIESA
Dalla Cronaca del XVI Secolo attribuita al notaio Merlino, si apprende che l’antica chiesa a differenza della torre – o per vero miracolo o perché la sua struttura era discretamente “antisismica” – non crollò con il grande terremoto del 1542; che anzi le prime scosse telluriche indussero le autorità a riunire proprio in la ecclesia di Santa Maria di Lògnina i pochi carcerati che per volere della “gran curti” non furono liberati, come invece avvenne per tutti gli altri detenuti della città.
Nel 1668, con il titolo di “Santa Maria di Ognina extra civitate”, la chiesa funge da cappellania annessa al decanato della cattedrale di Catania. Da verificare sarebbe la notizia secondo la quale, durante l’eruzione dell’Etna del 1669, le reliquie di S. Agata siano state poste al sicuro proprio nella nostra chiesa.
Nell’anno 1676 l’originaria chiesa fu visitata dallo storico Giovanni Andrea Massa, che la inserirà nella sua La Sicilia in prospettiva. Egli ci fa sapere come qui i pellegrini accorressero da ogni parte per sciogliere i loro voti in grato riconoscimento delle tante grazie ricevute dalla Vergine.
Altre interessanti notizie riguardanti l’antico tempio si rilevano dalla Catania prima del 1693 di Guglielmo Policastro. L’autore ci fa sapere, con dovizia di fonti storiche, che originariamente, come tutte le chiese dell’antichità, la chiesa di Ognina sorgeva con prospetto a ponente.
Il disastroso terremoto del 1693 distrusse la città di Catania e della nostra chiesa si salvò soltanto qualche muro perimetrale vicino alla torre rimasta stavolta illesa. Con la ricostruzione fu mutato il suo orientamento, che è l’attuale, con prospetto cioè a tramontana.
Nel suo piccolo saggioil Testa documenta una lettera riservata del 30 dicembre 1890 che il Procuratore Generale del re invia al Cardinale Arcivescovo di Catania, il Beato Giuseppe Benedetto Dusmet, per richiedere la data di edificazione della nostra chiesa. Il Cardinale Arcivescovo, non conoscendo probabilmente l’esistenza di fonti più antiche, fece rispondere nel seguente modo: «L’artefice di questa chiesa ci è sconosciuto per l’offesa del tempo, si dice poi solennizzata con il sacerdozio nell’anno 1560 circa» (cfr. Testa, pp. 33-34).
L’8 settembre 1697 la chiesa fu consacrata dal vescovo Andrea Reggio.
Nel XIX secolo l’uso della chiesa conosce alterne vicende, affrontando varie intemperie dovute alla vicinanza del mare, ma il suo aspetto non cambiò più sostanzialmente.
Ciò che cambiò in modo estremamente negativo è stato invece l’assetto urbanistico del borgo, sacrificato in modo – oggi culturalmente inconcepibile – alla logica del cemento armato; negli anni sessanta del secolo scorso, nel valorizzare il bellissimo lungomare il piccolo porticciolo di Ognina e la sua incantevole spiaggetta sabbiosa sono stati volgarmente trasformati in caotico snodo viario. Va ricordato anche che per fare spazio all’attuale ponte di cemento che sfregia il porticciolo antistante il santuario della Madonna, nel 1961 è stata cancellata dalle ruspe una chiesetta dedicata a S. Euplio che svolgeva attività di culto e di pastorale accanto al nostro santuario. Di questa chiesa oggi rimane la testimonianza di una edicola mariana posta a conclusione dei lavori della nuova strada.
Il 1945, l’Arcivescovo Carmelo Patanè con decreto del 15 agosto, l’ha eretta chiesa parrocchiale per il sobborgo di Ognina con il titolo di “S. Maria di Ognina”. Subito dopo, il 28 agosto, ha nominato come primo parroco il Sac. Mariano Foti, rimasto tale fino alla sua morte nel 1980. Su richiesta del suo successore, Sac. Antonino Fallico (parroco dal 1981 al 2014), Mons. Luigi Bommarito, Arcivescovo Metropolita di Catania, ha elevato la chiesa a Santuario mariano con decreto del 21 giugno 1990.
Nel 2016, Anno Giubilare della Misericordia, Mons. Salvatore Gristina, attuale Arcivescovo di Catania, concede al nostro santuario parrocchiale la designazione di “chiesa giubilare” per il periodo della festa (3-11 settembre del 2016).